Una donna di 43 anni, vicino al parco della Marcigliana in provincia di Roma, stava correndo come solita fare ogni mattina, quando è stata letteralmente aggredita da alcuni cani randagi. Un incubo durato mezz’ora, durante la quale è stata azzannata ovunque, braccia e gambe comprese. E questo fino quando, seppure inizialmente aveva provato a divincolarsi dagli animali inferociti, la runner non ha resistito più e si è lasciata cadere a terra. Impressionante la foto che la ritrae insanguinata sul ciglio della strada, pubblicata da alcuni giornali e siti web nelle ultime ore (ndr. per non ferire la sensibilità di molti, noi abbiamo deciso di non pubblicarla). “Non passava nessuno e non riuscivo ad alzarmi”, racconta Nunzia, questo il nome della donna. D’altra parte, la zona in cui è accaduta la tragedia non è molto frequentata di mattino presto. Si tratta di un parco naturale, circondato da molte case agricole e strade private. Per fortuna, a trovarla su quella strada sterrata è stato un uomo in mountain bike che, preso un bastone, ha immediatamente allontanato i randagi per poi subito dopo soccorrere la vittima: le ha messo una maglia addosso e ha chiamato aiuto. Non è stato facile rintracciarli né per l’ambulanza del 118 né per carabinieri e vigili urbani. Ora, però, Nunzia si trova ricoverata con codice giallo presso il Sant’Andrea di Roma: “I guardiaparco mi hanno detto – continua a raccontare la donna – che l’aggressione violentissima sarebbe stata causata dal fatto che il cane randagio aveva trovato una carcassa o ucciso un cinghiale lui stesso. In questi casi gli animali diventerebbero molto pericolosi”. Intanto, il padre rivela, così come riportato da un articolo pubblicato su Il Messaggero: “Quei cani non sono randagi. In zona li conoscono tutti. I loro padroni hanno un nome e un cognome. Un anno fa, avevano già tentato di assalirla e in quell’occasione Nunzia aveva lasciato un cartello sul cancello della villa con scritto: ‘Signora faccia attenzione, i suoi cani sono aggressivi, potrebbero essere pericolosi‘. Mia figlia ha rischiato di morire per la noncuranza della gente”. E adesso, come sempre in questi casi, è polemica riguardo al fatto di chi sia davvero la responsabilità di questo incidente che forse si poteva evitare.