Nel viaggio di crescita del cucciolo il momento più difficile è senz’altro quello dell’adozione, dal distacco della mamma e dai fratellini e l’inserimento in un nuovo branco con il conseguente attaccamento che il cane sviluppa verso un membro della famiglia che lo adotta. Solitamente il cucciolo viene adottato quando ha appena concluso il periodo di transizione, durante il quale aveva cominciato ad attaccarsi alla madre. Questo fondamentale legame si interrompe quando il piccolo viene separato dalla cagna per entrare nel nucleo familiare umano.
In questa nuova realtà il cucciolo attraversa una breve crisi che tutti i proprietari conoscono come caratterizzata da pianti e lamenti.Proprio in questo periodo è indispensabile che il cucciolo trovi un essere a cui legarsi per trovare un punto di riferimento rassicurante che gli faciliterà la socializzazione nei confronti del genere umano.
Questa persona prescelta sostituirà la madre naturale. Consentire al cucciolo di dormire accanto alla persona cui è più affezionato rafforza maggiormente questo legame. Su questo argomento ci sono pareri contrastanti, c’è infatti chi sostiene che non si debba far dormire l’animale nella stanza del proprietario e consigliano di collocare il cucciolo in una stanza isolata anche se il piccolo ulula. E’ provato che, se il cucciolo dorme insieme alla persona prescelta, riposa più tranquillo e non sporca in giro, mentre se viene isolato sono molto più frequenti quelle attività notturne che faciliteranno urina ed escrementi in casa. I proprietari non hanno generalmente la pazienza di aspettare, dunque gli allevatori dovrebbero fare in modo che il cucciolo sia ” pronto” a creare meno problemi possibili, cosicchè proprietario e cane riescano a superare questa fase di inserimento, che è sempre la più complicata.
Nel primo periodo di adozione l’allevatore dovrebbe affiancare la figura del nuovo proprietario e continuare a seguire lo sviluppo del cucciolo. Nel periodo in cui il cane si inserisce nella nuova famiglia, si deve stare attenti a comunicare bene con l’animale, per non compromettere la relazione stessa, e per non gratificare comportmenti, che inizialmente potrebbero non significare niente, ma che in seguito potrebbero dare indicazioni errate soprattutto relativamente al rango sociale.Mi riferisco soprattutto alla continua ricerca di attenzione da parte del cucciolo, dargli continue attenzioni è un atteggiamento in netta contrapposizione con il comportamento parentale dei cani, che invece favorisce il distacco e l’autonomia.
Il piccolo che riceve attenzione per qualsiasi comportamento manifestato produce l’aumento delle strategie di ricerca di attenzioni, l’iperattaccamento e il rischio di ansia da separazione.
Il cane sin da piccolo deve sviluppare rituali di deferenza per assicurarsi il controllo delle risorse come cibo, affetto, compagnia dell’uomo, è molto facile far insorgere equivoci sulla posizione di rango, con conseguenze assolutamente negative sulla relazione uomo- animale.
Un processo che il cucciolo deve sviluppare nel periodo dell’adozione è quello dell'”abituazione”, ovvero la capacità di adattarsi ad una molteplicità di ambienti.
Per riuscire a sviluppare tale abilità, il cucciolo deve avere un livello di stabilità emotiva e non deve avere determinate reazioni ad alcuni stimoli.
I cuccioli devono essere esposti ad una grande varietà di stimoli ambientali, compresa la manipolazione da parte di persone di età e sesso differenti. l’allevatore dovrebbe iniziare questo processo quando il cucciolo non è ancora stato adottato, poi seguire i nuovi proprietari affinchè il cane continui con tale tipo di apprendimento e a vivere esperienze positive. la mancanza di stimolazioni precoci può avere come conseguenza una ridotta capacità di apprendimento, ipereccitabilità e iperattività collegata ad una mancanza della capacità ad abituarsi anuovi ambienti.Si potrebbe verificare iperattaccamento ai proprietari con i sintomi associati quali la ricerca