Il problema nasce da interpretazioni opinabili di un passaggio della “nota” che non dovrebbe lasciare adito al dubbio interpretativo. Cerca intelligente e soprattutto “estesissima” ai lati del conduttore e di profondità adeguata. Un’anomalia (l’interpretazione) che porta alle alte qualifiche cani che si esprimono in cerche differenti comunque spinte sempre al massimo. L’ostacolo può essere rappresentato da questo “estesissima”. Se sono spontanee sono anche intelligenti, se invece non lo sono, l’assetto della nota va a farsi friggere. E qui possiamo ricollegarci al concetto di esasperazione in cinofilia. Non sono in grado di affermare se vi sia o meno un problema doping nel mondo dei cani so solo che in certe attività sportive svolte con l’impiego di animali, questi vengono testati. Se avvenisse anche nelle prove cinofile, ciò darebbe la massima garanzia e la dimostrazione che i risultati sono la vera unica essenza del valore del soggetto e della sua linea genetica. Si taglierebbe la testa al toro. Niente più polemiche, allusioni, screditamento di questo, di quello, uomo o cane che sia. Questa confusione produce, certamente “in primis” l’indebolimento del sistema. Le precarietà e le conseguenze di situazioni non chiare e secondo me mai chiarite pare vogliano o debbano sopravvivere in un limbo eterno pieno di amarezze e delusioni,aumentano anche la litigiosità che certamente non si placa con le condanne e/o le sospensioni. Spesso queste fanno da miccia e si somma “scoppio su scoppio”. Si ha l’impressione che si stia col fucile puntato sulla mezza frase di dubbia interpretazione per partire a razzo e fare una denuncia. Sarà un’impressione! Ma io non sono uomo di politica perlomeno cinofila, supponendo che esista. Cerco di valutare le situazioni con il buonsenso di chi ha avuto molte esperienze di vario genere sempre a contatto con la gente; una professione commerciale che grazie anche ai molti corsi di approfondimento, ha rafforzato il concetto di rispetto della dignità delle persone. Il rispetto della persona sempre ed in ogni circostanza, rafforzato dalla predisposizione e dalla formazione. La parola, la ricerca del dialogo e l’immedesimarsi nel problema del tuo interlocutore creano vasti spazi di condivisione e di accordo sulle questioni che all’inizio, magari, sembrano di una gravità insormontabile. Un colloquio sul dubbio può far vedere la posizione al rovescio di come è o la si è voluta interpretare. Come non rilevare che le scelte e gli orientamenti di queste due generazioni che si stanno accavallando privilegiano la supremazia,la visibilità (termine nato dalla globalizzazione per aggiungere una sorta di spinta mediatica propulsiva alle capacità non sempre ben evidenti), l’autoreferenzialità, il successo ad ogni costo e via di questo passo. Se i giovani imparano questo, e come non potrebbero rimanerne affascinati, per dimostrare che sanno fare meglio degli altri, ne acuiscono spesso i lati più estremi ed i valori su cui dovrebbero poggiare i temi della solidarietà e serena convivenza,vengono sbranati dall’arrivismo. Ma forse sto sconfinando.