Anziani insieme ai loro pet anche in casa di cura o in ospedali per lungodegenti, per non dare loro il dispiacere di un altro distacco, oltre a quello dalla propria famiglia o abitazione. Ciò, tenuto conto che molto spesso un amico a quattro zampe diventa più di una semplice compagnia, ma un vero e proprio “familiare”, se non – nel caso di molti vecchietti – l’unica fonte di affetto della propria vita. Si tratta di una delle prescrizioni contenute nel nuovo regolamento per la tutela e il benessere degli animali, approvato dal Comune di Settimo, in provincia di Torino. Nelle strutture pubbliche, dunque, da ora in poi – diversamente da quanto avvenuto finora – ogni ospite potrà godere della compagnia del suo cane, gatto o volatile, purché sia ovviamente in grado di accudirlo. «Questo nuovo regolamento risponde a precise richieste fatte all’amministrazione dai cittadini negli ultimi sei mesi. Abbiamo deciso di affrontare e regolamentare in un unico documento da una parte la convivenza tra animali e cittadini, come l’ingresso negli edifici pubblici, al cimitero o l’uso delle aree verdi; dall’altra – spiega l’assessore all’Economia locale, Fabrizio Puppo, così come si apprende da un articolo pubblicato su La Stampa – introdurre una serie di nuove disposizioni per tutelare e migliorare il benessere degli animali. Con particolare attenzione al rapporto spesso davvero molto stretto tra anziani e animali, introducendo la possibilità di poterli portare nelle case di riposo”. Ma sono, anche, altre le prescrizioni contenute in questo regolamento. Ad esempio, una volta conclusa la loro vita, cani gatti, canarini, criceti e quant’altro, potranno riposare in pace nel giardino della casa, dove sono sempre vissuti. Un’altra presa di posizione eclatante – si continua a leggere nell’articolo – è quella riguardante il circo: il Comune, in questo caso, vieta addirittura l’utilizzo e l’esposizione di animali selvatici o esotici negli spettacoli. Sì agli acrobati e ai clown, ma banditi per sempre le foche che giocano con la palla e gli orsi in bicicletta. E basta anche a quelli che allevano cani per utilizzarli in assurdi combattimenti che spesso costano la vita all’animale. Infine, prescrizioni e sanzioni per i trasgressori (da un minimo di 25 a un massimo di 500 euro di multa) completano il documento, che vieta anche la distruzione dei nidi delle rondini e dei topini e perfino ai negozi del territorio di vendere trappole.