Via libera dalla Regione Toscana all’accesso di cani e gatti, come anche di altri animali da affezione, nelle Rsa, nelle strutture sanitarie e nelle cliniche convenzionate, secondo dei criteri ben stabiliti. “Salute – spiega l’assessore regionale ai Diritto alla salute, Simone Bezzini – non vuol dire solo assenza di malattie o di infermità, comprende anche il benessere fisico, mentale e sociale ed è scientificamente comprovato che il contatto con gli animali apporta benefici significativi al percorso di cura”. E questo è ancora più evidente nei pazienti di lunga degenza, costretti a stare per tanto tempo lontano da casa. Si tratta dell’ulteriore passo avanti da parte di questa regione in questo ambito, dopo l’esperienza pilota già avviata a novembre 2024 Dall’Asl Toscana Sud Est.
Stando a quanto riportato da agi.it, le strutture in cui saranno ammessi cani e gatti dovranno avere un preciso regolamento interno, da condividere con il servizio veterinario del territorio. Inoltre, nell’autorizzare o meno l’ingresso, si dovrà tenere conto delle condizioni cliniche e di salute dei pazienti. In ogni caso la Regione ha stabilito dei punti fermi. Gli animali d’affezione in questione dovranno essere in buona salute, iscritti all’anagrafe e avere una certificazione medica che attesti il trattamento contro parassiti interni ed esterni. È richiesta pure una polizza assicurativa e, quando faranno ingresso nelle strutture, i quattro zampe dovranno essere tenuti continuamente sotto controllo da parte di chi li accompagna. In particolare, il cane dovrà avere con sé la museruola ed essere condotto al guinzaglio, lungo non più di un metro e mezzo. Vietato l’accesso in determinati reparti, ovvero al pronto soccorso, a neonatologia, alle aree ambulatoriali, di dialisi, di prelievo e di ristoro, nei day hospital e nelle sale operatorie.