Rilevano il disturbo da stress post-traumatico (PTSD), fiutando l’alito delle persone. E con un’accuratezza di circa il 90 per cento. È quanto riescono a fare due cani, un Golden Retriever di nome Ivy e un incrocio tra Pastore Tedesco e Malinois Belga chiamato Callie, coinvolti, dopo essere stati scelti tra 25 candidati, in uno studio condotto presso la Dalhousie University che potrebbe aprire nuove possibilità per l’uso dei cani di assistenza nella salute mentale.
Stando a quanto riportato da greenme.it, durante l’addestramento, i due cani hanno imparato a distinguere tra campioni di respiro di persone, mentre venivano ricordati i loro traumi e quando erano in uno stato di calma. In questa maniera, si è riusciti a individuare alcuni composti organici volatili emessi dal corpo, capaci di rivelare stati emotivi. In particolare, nello studio a cui hanno preso parte sono state coinvolte 26 persone, oltre la metà delle quali soddisfaceva i requisiti diagnostici per il PTSD. Durante le sessioni, i partecipanti mettevano delle mascherine per riuscire a raccogliere campioni di alito, sia durante il ricordo di traumi sia nei momenti di calma. È stato così che i due cani hanno dimostrato sorprendenti capacità di identificare quelli con lo stress: Ivy (più sensibile agli ormoni dell’adrenalina) con una precisione del 74 per cento e Callie (più attenta al cortisolo) dell’81 per cento. Con successive ricerche si spera di poter applicare tale capacità dei cani in contesti diversi, anche in quello della salute mentale.