Si prospetta un cambiamento epocale in Corea del Sud per quanto riguarda il consumo di carne canina: Seongman, dove ha sede il più grande centro coreano di macellazione di cani a scopo alimentare, ha deciso di mettere al bando questa pratica. Una decisione per cui adesso si auspica – come fa sapere Enpa – un “effetto domino”.
Già da tempo attivisti e associazioni di tutto il mondo chiedevano la chiusura del mercato di Moran a Seongman. Adesso, come viene riportato anche dall’Ente Nazionale Protezione Animali, i 22 macellai che attualmente vi lavorano riceveranno sovvenzioni pubbliche per passare ad altre attività.
“Il movimento animalista internazionale – dichiara Carla Rocchi, presidente nazionale di Enpa – ha ottenuto una vittoria importantissima, una di quelle che possono preludere a grandi cambiamenti, ma la guerra non è ancora vinta. Molto resta ancora da fare, nella stessa Corea”. In seguito a quanto deciso, adesso “anche il famigerato Festival di Yulin (Cina) potrebbe avere le ore contate”.
Quello che si è verificato a Seongman costituisce una vera e propria “svolta epocale, che potrebbe cambiare per sempre il rapporto tra uomini e animali. Non solo in Sud Corea, ma – prosegue la Rocchi – in tutti i Paesi dove è ancora ritenuto lecito uccidere e mangiare il migliore amico dell’uomo”.