E’ da tanto che si parla della capacità dei cani di sentire emozioni, di processare informazioni e di compiere azioni che talvolta sembrano scontrarsi con l’atavico istinto di conservazione facendo emergere una coscienza. Difficile spiegare i numerosi episodi che vedono cani salvare persone senza attribuirgli una vera e propria coscienza. Vi raccontiamo due episodi avvenuti in due diverse parti del mondo. Millie, un King Charles Spaniel di quattro anni che dormiva vicino alla culla di James, il suo «padroncino» di 18 mesi, che sembrava dormire serenamente. Millie ha iniziato ad abbaiare e a saltare accanto alla culla, fino a mettere le zampe sul divano molto vicino alla testolina del piccolo. Quell’abbaiare insistito e quell’affannarsi attorno alla culla erano decisamente fuori luogo, tanto che la mamma del piccolo James si è avvicinata alla culla e, osservando attentamente il bimbo, si è accorta che, non solo dormiva ancora, ma non respirava affatto. Grazie a Millie James è sopravvissuto a quella che i medici chiamano morte in culla, una sindrome che si manifesta con l’improvvisa cessazione del respiro.
A Buenos Aires, la cagnetta China ha spinto delicatamente un neonato di pochi giorni abbandonato fino alla sua cuccia, accudendolo assieme ai cuccioli che aveva appena partorito. Il proprietario di China ha avvertito la polizia, appena visto il piccolo tra i cuccioli della cagnetta.