Marion Vicart, dottoranda presso l’ehees a parigi, ha concentrato i suoi lavori sui cani. Una delle questioni principali che la dottoranda francese pone è quella del rapporto cane-uomo; Anche quando sussistono degli studi in materia, il cane viene quasi sempre descritto come un essere manipolato completamente dall’uomo, oppure, al contrario, è il cane, che senza saperlo, modifica lo spirito umano. Quello che non avviene mai è però il considerare il nostro amico a quattro zampe come entità dotata di competenze e dotata altresì della capacità di utilizzarle. Se non era possibile comprendere totalmente il punto di vista di una tribù indigena,frequente obiettivo degli antropologi tradizionali dei secoli scorsi, era però sicuramente possibile capire qualcosa in più di loro, a volte anche molto. Questo metodo d’indagine è ciò che ha permesso l’inizio del lungo processo d’integrazione tra “razze” umane, al quale ancora oggi stiamo assistendo, con i suoi mille problemi, ma che in ogni caso, prosegue inesorabilmente. La stessa cosa, secondo Marion Vicart dovrebbe avvenire verso gli animali.