Un sacco di plastica piovuto dal cielo, lanciato da qualcuno deciso solamente a sbarazzarsi del suo contenuto. Così una femmina di Jack Russell – in attesa di alcuni cuccioli – è arrivata all’interno della zona in cui si trova l’ex mattatoio di Palermo (precisamente nell’area di sgambatura), che attualmente ospita un considerevole numero di trovatelli del canile municipale. A trovare per prima la busta non sono stati i volontari del rifugio, bensì i cani lì detenuti, che subito sono accorsi verso il contenuto misterioso, iniziando a morderlo. Un’esperienza davvero terribile per questa povera quattro zampe che, oltre allo shock, ha riportato anche delle ferite. “La cagnolina – riferisce Alessandra Musso, responsabile LIDA del capoluogo siciliano, all’agenzia di stampa GeaPress – era ferita dai cani oltre che sofferente di un prolasso vaginale”. Da qui, immediata la corsa verso il presidio sanitario che si trova presso il canile municipale di via Tiro al Segno (non troppo lontano dal luogo dell’accaduto), dove i veterinari hanno potuto constatare lo stato di gravidanza di Jackie – così è stata battezzata la malcapitata a quattro zampe – e, insieme al prolasso, hanno riscontrato anche un pneumotorace e diverse fratture costali causate dall’aggressione da parte dei cani. Inoltre, nonostante gli immediati interventi, i dottori hanno rilevato che i tre cuccioli che l’animale portava in grembo, a causa proprio dei maltrattamenti subiti, non erano sopravvissuti. Piuttosto duro il commento della Lega Italiana dei diritti dell’Animale nei confronti dell’Amministrazione comunale palermitana, che non ha ancora risolto il problema di un ricovero alternativo nel periodo di chiusura del canile municipale da cui provengono i cani che si trovano nell’ex mattatoio. Il problema, peraltro, potrebbe prolungarsi a seguito di prossimi lavori di ristrutturazione. Non solo questo. I volontari che si occupano di questi poveri sfortunati a quattro zampe sono convinti che la cagnolina sia stata lanciata dall’interno della struttura, da una persona che in qualche maniera potrebbe avere eluso la sorveglianza e raggiunto l’area dell’ex mattatoio. La richiesta degli animalisti è, dunque, quella di potere visionare i filmati della videosorveglianza e sperare, così, di rintracciale il responsabile dell’inqualificabile gesto, quello che potremmo definire “il lanciatore di cani”. Una persona senza scrupoli, che non ci ha pensato nemmeno un secondo a mettere in repentaglio la vita di questa povera creatura, interessato solo di sbarazzarne, probabilmente perché in attesa di cuccioli. Un fenomeno – ahimé – ancora troppo diffuso.