Un altro passo avanti nella tutela dei diritti dei nostri amici a quattro zampe: la scorsa settimana, infatti, la Camera ha approvato l’art.16 della riforma del condominio degli edifici, che sancisce il principio inviolabile per cui «le norme del regolamento condominiale non possono vietare di possedere o detenere animali domestici». La legge va a integrare l’articolo 1138 del Codice civile, che serve a regolare la vita in comune degli italiani che condividono lo stesso condominio. Ѐ stata approvata con un sì quasi unanime – più precisamente 332 sì, un no e tre astenuti – dalla Camera e ora dovrà passare al vaglio del Senato, ma non dovrebbero presentarsi più grandi ostacoli per la sua approvazione definitiva. Una vera e propria riforma condominiale, che vede gli inquilini con la coda protetti da qualsiasi tentativo di sfratto, in caso la loro presenza dovesse dare fastidio a un qualche vicino più intollerante. «La mia proposta di legge diventerà presto realtà», dichiara Gabriella Giammanco, deputato del Pdl che, con Franca Chiaromonte del Pd, ha portato avanti l’iniziativa: «Nessun regolamento condominiale potrà più vietare di possedere animali da compagnia in casa». In compenso il testo, così come riportato su un articolo del Corriere della Sera, vieta di tenere in appartamento animali esotici come serpenti e tigri. Si rallegrano gli animalisti, tra cui l’ex ministro del Turismo, Michela Vittoria Brambilla, da sempre in prima fila per i diritti degli animali e tra le sostenitrici della proposta bipartisan: «Viene finalmente esclusa la possibilità di imporre al proprietario una limitazione che davvero non aveva alcuna ragione d’essere. A questo punto – continua la donna – mi auguro un rapido passaggio in Senato, per trasformare il testo in legge. Lo considero un altro passo avanti a tutela dei milioni di cittadini che convivono con animali domestici e che d’ora in poi potranno farlo senza rischiare di incorrere in assurdi tentativi di limitare la loro libertà e la serena convivenza con quelli che sono ormai diventati, a tutti gli effetti, componenti della famiglia». Sulla stessa linea d’onda Gianluca Felicetti, presidente della Lav: «L’Italia adegua un’altra parte della propria legislazione ai principi contenuti nel trattato Europeo che definisce gli animali esseri senzienti, e al codice penale che punisce i loro maltrattamenti. Ѐ un nuovo, concreto passo – conclude l’uomo – per porre fine a una discriminazione contro chi vive con animali domestici. Una pace sociale che dovrà essere rispettata da tutti».