Arriva l’estate e il ministero della Salute si fa promotore di una campagna contro il fenomeno degli abbandoni e quello del randagismo: sulle reti radiofoniche e televisive Rai, infatti, sarà trasmesso cinque volte il giorno uno spot antiabbandono. Ciò avverrà fino al 10 luglio. L’immagine clou, in cui il guinzaglio di un cane abbandonato si trasforma in cappio, ben rende il messaggio della campagna: «Abbandonare un cane – spiega il ministro Adelfio Elfo Cardinale – significa condannarlo a morte, oltre ai problemi sociali che il fenomeno determina». Alla conferenza di presentazione di tale iniziativa, sono stati resi pubblici alcuni dati: in Italia sarebbero circa sei milioni i cani di proprietà iscritti all’anagrafe nazionale degli animali d’affezione (il numero potrebbe essere più alto, perché non tutti purtroppo registrano il proprio animale), mentre i cani randagi oscillano tra i 500 e i 700 mila soggetti. Solitamente, i quattro zampe che vagano per strada hanno avuto o hanno, in realtà, un proprietario: «Nella maggior parte dei casi – tiene a precisare Cardinale – un cane randagio è un cane che è stato abbandonato. La ‘maglia nera’ in questo caso spetta alla Campania», dove ci sono circa 66.500 cani randagi. Purtroppo i dati a disposizione sono incompleti e, a tal proposito, le amministrazioni comunali dovrebbero collaborare di più con le istituzioni centrali, affinché si abbiano delle informazioni più precise. «Il ministero si è attivato istituendo un tavolo con le associazioni animaliste e con questa campagna, ma c’è bisogno – dice il ministro della Salute, Adelfio Elfo Cardinale – di un lavoro di sistema per ottenere dati certi e iniziare una collaborazione fattiva per difendere i diritti di chi non ha voce, come gli animali». Secondo quanto riportato da Il Tempo, il ministero della Salute ha chiesto alle Regioni di presentare un aggiornamento dei dati, ma non tutte hanno risposto. Ragione per cui, lo scorso marzo è stato inviato un sollecito: «Quello del randagismo è un fenomeno ancora molto presente in Italia – spiega Gaetana Ferri, direttore generale della Sanità animale e dei farmaci veterinari del ministero – ma la trasmissione di questi dati non è più richiesta ai fini della ripartizione dei fondi previsti dalla legge anti-randagismo». Quello che si sa è che i canili sanitari e i rifugi autorizzati in Italia sono 915. In particolare, nel 2010 gli ingressi di cani sono stati ben 102 mila, mentre nel 2009 erano stati 95 mila.