L’amore per i cani può essere così grande, da voler prendersi cura di loro anche dopo la morte. Lo testimonia la storia di un’anziana signora di Milano, che ha deciso di destinare tutta la sua eredità – piuttosto cospicua – a queste meravigliose creature, le sole che in vita sono state in grado di donarle amore, invece che alla sua unica parente. In particolare, prima di morire, Adele Boschetti – deceduta il 30 dicembre 2004 – aveva stilato un documento in cui nominava erede universale la Lega nazionale per la difesa del cane, un’associazione animalista che da più sessanta anni si prende cura dei trovatelli a quattro zampe e di quelli maltrattati. Un gesto ammirabile, ma non apprezzato da P.D., la sola parente in vita della defunta: la donna, infatti, ha tentato di impugnare il testamento della Boschetti, presentandone uno in cui alcuni beni venivano lasciati a lei. Il giudice Daniela Marconi, della quarta sezione del tribunale civile, ha però – si legge in un articolo pubblicato su milano.corriere.it – ritenuto valido il primo documento e ha dichiarato la Lega per la difesa del cane erede universale, condannando P.D. a pagare 87.059 euro, oltre alle spese di giudizio che ammontano a 3.500 euro. Non è la prima volta che si sentono notizie di questo genere. Già lo scorso ottobre, infatti, ha fatto molto discutere il caso di una vedova di 84 anni – la signora Nicolina, nata a Tagliacozzo, ma residente a Caserta assieme a una figlia e ai nipoti – che si è rivolta a un avvocato del Foro di Pescara per destinare tutta la sua eredità – beni mobili e immobili, per un ammontare di circa due milioni di euro – al proprio barboncino Chicco. Così come si apprende su lastampa.it, la donna sembra essere proprietaria di due immobili ad uso abitativo, uno a L’Aquila e uno a Caserta, oltre che di alcuni appezzamenti di terreni in provincia dello stesso capoluogo abruzzese e di due conti correnti, su uno dei quali viene addebitata la pensione. La signora Nicolina ha nominato lo stesso avvocato cui si è rivolta, Lucia Esposito, esecutore testamentario con facoltà di divulgare il contenuto del testamento anche prima della sua morte: uno «stratagemma legale», per cui «è necessario nominare un erede o un legatario, sul quale graverà l’onere di provvedere alla cura e alla tutela dell’amato animale domestico nel rispetto del comma 2 dell’articolo 631».