Dopo la proposta (ritirata) di tassare gli animali domestici, che nei giorni scorsi ha sollevato grandi proteste sia da parte delle associazioni animaliste sia da alcuni esponenti politici, adesso torna a far discutere il problema del divieto per i cani di viaggiare negli Eurostar, a meno che non siano di piccola taglia e tenuti in gabbia. Ciò che in particolare fa arrabbiare, ma allo stesso tempo quasi sorridere, è la risposta data dal ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Corrado Passera, a un’interrogazione parlamentare presentata sull’argomento: “Trenitalia precisa che ciò è necessario per motivi igienici e precisamente – spiega il ministro – per evitare che le consumazioni, servite al posto, possano venire a contatto con gli animali”. Tali parole, oltre che tanto fastidio, hanno suscitato anche il sarcasmo della radicale Donatella Poretti: «Ma il ministro, o chi ha scritto la risposta, ha – dichiara la politica – mai preso un treno? Ha visto assalti di branchi di cani sciolti che mangiano le merendine ai bambini o fanno razzia al vagone ristorante?» e ancora: «Non fosse che si sta parlando di migliaia di viaggiatori (150 mila nel 2008) che ogni anno pagano il biglietto del treno e devono fare i salti mortali per stare in compagnia del proprio cane, sempre più costretti all’uso dei mezzi privati, la risposta grottesca – termina la Poretti – si seppellirebbe sotto una grossa risata. Peccato che il ministro l’ha protocollata, firmata e inviata al Senato per davvero». Motivo per cui, se la richiesta del ministro Passera passerà, davvero i padroni di cani potranno dire addio alla possibilità di viaggiare sugli Eurostar assieme ai loro amici a quattro zampe! Ciò a causa di motivi sanitari, quasi a dimenticare quelli che continuano a esserci a prescindere della presenza o meno dei pelosetti a bordo. Così come riportato sul blog dell’Aidaa, l’Associazione italiana difesa animali e ambiente, tale storia dei cani che non possono viaggiare sui treni per ragioni igieniche era già saltata fuori «nel 2008 e allora in qualche modo se ne uscì con un compromesso al ribasso che ancora oggi obbliga migliaia di proprietari di cani a non prendere il treno o a imporsi viaggi allucinanti per poter portare Fido con sé, sia in vacanza sia per semplici spostamenti di pochi giorni”. Si spera che tale proposta non vada in porto e che l’Italia prenda esempio da altri Paesi, riguardo al trasporto dei cani sui treni.