In un momento di grande difficoltà come questo, in cui la crisi economica si fa sentire in qualsiasi settore, è legittimo pensare di fare dei tagli alla spesa ed eliminare ciò che non serve veramente. A chi possiede un cane, però, non verrebbe mai in mente di dover rinunciare al proprio amico a quattro zampe, quasi fosse un bene qualsiasi. Non si può di certo paragonare il cane, così come qualsiasi altro tipo di animale, a qualcosa d’inutile da dover “tagliare” fuori. Eppure recentemente uno spot, quello della nuova campagna pubblicitaria della 3, ha incautamente e forse troppo superficialmente paragonato un peloso a una sorta di spesa frivola da poter evitare. Tolto il cane e tutto ciò che è solamente superfluo, secondo quanto fatto intendere da questo spot, ci si può permettere in compenso una chiavetta Usb. Quasi la tecnologia fosse oggi qualcosa d’irrinunciabile e il cane invece no, ridotto a un qualsiasi “oggetto” senza cuore e anima. La pubblicità ovviamente ha turbato la sensibilità di molti animalisti e suscitato la rabbia di molti proprietari di cani, facendo finire la nota compagnia telefonica in una bufera di polemiche e accuse. La pubblicità, che è andata in onda su molte radio, consiste in una conversazione tra moglie e marito che, per l’appunto, discutono sul fatto di dover risparmiare. Decidono così di rinunciare all’estetista, al personal trainer, ma a Internet no “perché 3 conviene”, recita lo spot. Intanto che un cane abbaia di sottofondo, la donna dice: “No, dai Fuffi no””. L’uomo risponde anche in questo caso senza indugio: “Taglia”. Ciò ha suscitato l’ira degli amanti dei cani e delle associazioni animaliste, in particolare dell’Aidaa, l’Associazione italiana diritti animali e ambiente, che adesso parla addirittura di “istigazione all’abbandono”. “Incitare ad abbandonare il cane è davvero troppo. Faremo verificare ai nostri legali – dice il responsabile dell’associazione Lorenzo Croce – se ci sono gli estremi per citare la 3 per istigazione e boicotteremo in ogni modo la compagnia di telefoni”. D’altro canto la 3 si difende e parla di un riferimento ironico, rivolto soprattutto “alle spese accessorie e voluttuarie” come “toilettatura, cappottini alla moda o collari preziosi”. “Ci rendiamo conto che lo spot, così formulato, potrebbe essere frainteso”, spiega in una nota la compagnia telefonica, assicurando che già nei prossimi giorni la pubblicità sarà modificata. Intanto le scuse non sembrano bastare.