Sono tanto amati dai nostri amici a quattro zampe, eppure sembrano non essere affatto salutari. Si tratta degli stick da masticare, presenti sul mercato in diverse varianti e spesso offerti a Fido come premio, dopo aver compiuto una qualche azione positiva o semplicemente come succulento passatempo. Secondo un nuovo studio della Cummings School of Veterinary Medicine della Tufts University – ateneo privato del Massachusetts, negli Stati Uniti – ossi e snack apporterebbero, infatti, troppe calorie ai nostri pet nell’inconsapevolezza dei padroni. Non solo. Comporterebbero, anche, il rischio maggiore per i cani di essere contaminati da batteri. Lo studio, pubblicato sul Canadian Veterinary Journal, ha esaminato da questa duplice prospettiva ventisei “bully stick” in commercio negli States. I risultati – come si apprende su un articolo pubblicato dall’agenzia di stampa Agi – hanno dimostrato che, in media, gli snack per cani contengono il nove per cento delle calorie quotidiane richieste per un quattro zampe di venti chili e il trenta per cento delle calorie necessarie ogni giorno per un animale di quattro chili e mezzo. Dei ventisei stick analizzati, inoltre, il quattro per cento è risultato contaminato dal Clostridium difficile, l’uno per cento dallo Staphylococcus aureus resistente alla meticillina e il ventisette per cento dall’Escherichia coli, incluso il tipo resistente alle tetracicline. Tra le altre cose, i ricercatori americani – sempre nell’ambito di questa ricerca – hanno lanciato on line un sondaggio composto da venti domande, con cui valutare la conoscenza dei proprietari di cani riguardo a questi “prelibati bocconi”. Il questionario è stato completato – nell’arco dei 60 giorni in cui è stato lasciato a disposizione – da ben 852 adulti provenienti da 44 Paesi. Il dato più sorprendente è stato che la maggior parte delle persone non sa in realtà di che cosa siano composti gli snack che forniscono ai loro pet: “Siamo rimasti sorpresi – spiega Lisa M. Freeman, professoressa di Nutrizione presso l’ateneo statunitense, in un articolo pubblicato su now.tufts.edu – delle idee sbagliate che i proprietari di animali e veterinari hanno sugli alimenti per animali domestici”. Rispetto agli intervistati generali, però, i veterinari sono quelli che più di tutto hanno saputo riconoscere correttamente la natura di questi “bully stick”. Altre nuove ricerche su un campione più ampio sono ora necessarie per determinare se il contenuto calorico e il tasso di contaminazione riscontrato in questo studio è rappresentativo di tutti gli snack che si danno a Fido.