Mobilitazione di proprietari di cani davanti al centro Coop di Pontedera, in provincia di Pisa, con l’obiettivo di far entrare i propri amici pelosi. Ѐ quanto accaduto ieri, nel tardo pomeriggio, all’ora di massimo afflusso al supermercato. Ciò in seguito a una protesta animalista che da qualche giorno, attraverso un serrato tam tam sul social network Facebook, richiamava all’appello tutti i padroni di pelosi della Valdera e delle zone vicine. Il motivo di questa manifestazione di “resistenza passiva” è riconducibile a quanto è accaduto l’altro giorno a una ragazza residente a Pisa, ma cliente, per l’appunto, del supermercato Coop di Pontedera, che si è recata a fare la spesa in compagnia del suo bulldog francese di nome Rocco, regolarmente tenuto al guinzaglio e munito di museruola: con un bel «col cane non si entra», alla giovane è stato negato l’accesso all’interno del centro commerciale, assieme al suo inseparabile amico a quattro zampe. Secondo quanto riportato da un articolo del quotidiano La Nazione, al divieto è seguita immediatamente una discussione nell’ufficio della polizia municipale cittadina, durante la quale la padrona di Rocco ha cercato di far valer le proprie ragioni in nome del diritto riconosciuto dall’articolo 2 primo comma della legge regionale 59 del 2009, secondo la quale «i cani, accompagnati dal proprietario o detentore, hanno accesso a tutti gli esercizi pubblici e commerciali nonché ai locali e uffici aperti al pubblico presenti sul territorio regionale». «È nostro diritto entrare e – hanno dichiarato i fautori della protesta di ieri – la legge dice che se la direzione del supermercato intende adottare divieti, deve comunicarlo al sindaco. Qui non è stato fatto, e noi entriamo». Così, ieri pomeriggio, padroni e cani sono alla fine riusciti a entrare alla Coop, suscitando in alcuni casi anche commenti poco gradevoli da parte di persone che stavano facendo la spesa. «In realtà – spiega Marino Gori, consigliere delegato alle vendite di Unicoop Firenze, come riportato da La Nazione – abbiamo adottato per i nostri centri una politica di buon senso. Libero accesso ai cani-guida per ciechi e ai cagnolini di piccola taglia purché tenuti nei trasportini o in braccio ai proprietari. Non abbiamo – aggiunge – comunicato l’intenzione di adottare il divieto tout court perché ci sembrava un equo compromesso. D’altra parte ricordiamo che c’è la legge 2004 che vieta l’accesso agli animali nei luoghi in cui si vendono alimentari». Alla fine i cani hanno vinto!