Ennesimo caso di aggressione da parte di cani, ma questa volta la causa di questa tragedia sembra essere più che chiara, visto che la padrona degli animali ha ammesso di essere colpevole di crudeltà nei loro confronti. Ciò ha naturalmente spinto i quattro “assassini” a quattro zampe a comportarsi in modo aggressivo verso una ragazzina di soli 14 anni, Jade Lomas-Anderson, attaccata e sbranata nel marzo scorso a Wigan, nel Greater Manchester. Adesso la donna rischia una condanna fino a sei mesi di carcere, oltre al divieto di possedere animali nei prossimi anni. Tale vicenda è la riprova che i nostri amici a quattro zampe non mordono e sbranano le persone senza un motivo ben preciso, spesso sono essi stessi vittime di crudeltà e maltrattamenti, oppure non vengono gestiti dai loro proprietari nel modo più corretto. Ciò vale soprattutto nel caso in cui si possieda un cane appartenente a razze cosiddette “pericolose”. Adesso, a distanza di mesi dal tragico accaduto, la 45enne Beverley Concannon – questo il nome della padrona dei due mastini e dei due bull terrier Staffordshire che lo scorso marzo hanno aggredito e ucciso la 14enne Jade – ha dichiarato davanti ai giudici di trascurare i suoi animali, causandogli inutili sofferenze e inducendoli di fatto ad avere un comportamento aggressivo e ad attaccare le persone. Dall’altro canto, secondo l’accusa – come si legge in un articolo pubblicato sul sito web fanpage.it – la Concannon avrebbe costretto gli animali a vivere in “un ambiente dannoso per il loro benessere” causando la loro violenza nei confronti della ragazzina vittima di tale tragica storia. Quando, infatti, la polizia è arrivata sul luogo dell’aggressione, numerosi sono stati i cani trovati senza guinzaglio e museruola, liberi di muoversi ma soprattutto aggressivi e fuori controllo. Proprio inquesti giorni è, anche, un’altra
storia di maltrattamenti verso i cani, finita in tragedia e nel sangue: una sessantasettenne del Kentucky, Patricia Ritz, è stata letteralmente dilaniata da quegli stessi cani che per parecchio tempo aveva costretto a un’esistenza davvero terribile, senza cure e senza cibo sufficiente. Di lei rimangono adesso solo la mandibola e il teschio. Non si sa ancora se la donna sia morta perché assalita dal branco oppure se l’abbia uccisa un malore e poi, solo successivamente, sia stata divorata dagli animali. Una cosa è certa. Come l’uomo pretende rispetto dagli animali, anche questi esigono vivere una vita dignitosa e degna di questo nome.