Da Valencia all’Italia grazie all’instancabile lavoro di tre volontarie Parmesi. Hanno aiutato l’associazionismo locale a sottrarre a orrende sofferenze 62 cani, tutti felicemente adottati. Hanno portato cibo e permesso cure sanitarie per gli animali che già erano stati sottratti alle perreras (canili lager) ed erano ospitati da animalisti locali. Le perreras che hanno visitato sono luoghi di sporcizia, privi di cucce e tettoie, in cui nella promiscuità più totale convivono cani cuccioli e adulti, cani malati delle più svariate patologie, femmine gravide e partorienti, cani docili e aggressivi. Tutti in attesa di essere soppressi non appena raggiunto un numero predeterminato di presenze. E la soppressione viene effettuata con modi barbari per noi inaccettabili, ma estremamente economici. Queste strutture sono entità chiuse, prive di controllo, in cui è quasi impossibile entrare, se non grazie alle conoscenze locali.