Per chi dimentica il sacchettino e sporca il suolo pubblico con gli escrementi di Fido, a Roma è prevista una multa fino a 250 euro. Va peggio a Potenza dove, se non si raccolgono le deiezioni o non si usa il guinzaglio, le multe vanno dai 50 ai 300 euro. A Genova se ne pagano 100, da quando pochi mesi fa le sanzioni sono state raddoppiate: il 56% delle multe, secondo il comune, sono proprio legate al mancato uso della paletta. A Venezia e Mestre, dove la multa per chi sporca con deiezioni canine è di 50 euro, per tenere la città pulita il comune ha fornito di appositi sacchetti i proprietari di cani iscritti all’anagrafe canina. Anche a Milano e Padova il regolamento comunale prevede 50 euro di multa per chi non raccoglie gli escrementi l’apposita paletta e nel comune lombardo la sanzione tocca anche a chi esce dimenticandosi i sacchettini.
I provvedimenti però non sono tutti “punitivi”: sempre maggiore attenzione è riservata da parte di comuni e regioni alla tutela degli animali. In Lombardia, ad esempio, la legge regionale del 2006 per la lotta al randagismo e la tutela degli animali d’affezione, è stata modificata per vietare l’esposizione dei cuccioli nelle vetrine dei negozi. Un provvedimento previsto anche a Torino, dove vige anche il divieto di accattonaggio con cuccioli di età inferiore a sei mesi ed è stato vietato l’uso dei petardi (eccetto che per alcune feste) che spaventano i cuccioli; nel capoluogo piemontese inoltre i cani possono entrare, se non altrimenti specificato, anche negli uffici pubblici. Per chi maltratta gli animali le contravvenzioni variano da città a città: dai 500 euro come previsto nel nuovo regolamento per la “tutela e benessere delle specie animali presenti nel territorio comunale” di Padova ai 15mila di Bologna per chiunque provochi una lesione a un animale (è previsto anche il carcere da 1 a 3 anni in caso di morte).