Cani con pedigree, dal portamento elegante da una parte; dall’altra, cani di ogni razza, qualcuno un po’ acciaccato e molti meticci. Sono le due esposizioni canine che si sono svolte ieri a Torino. Due eventi e due filosofie opposte di concepire il rapporto con il Cane.
Alcuni gareggiano per passione, per altri è un’occasione di incontro con i selezionatori.
Ogni razza ha uno standard si valuta quanto l’esemplare ci si avvicini. I criteri sono funzionali. Il mantello dell’Irish Water Spaniel, ad esempio, deve assorbire poco l’acqua per permettergli di asciugarsi in fretta quando esce da un fiume. Intanto dall’altra parte della città, altri cani sfilavano. Ma i giudici erano bambini, con due palette per votare: “Bello” oppure “Bellissimo”.
Il concetto è che non esistono cani brutti o belli – spiegano gli organizzatori – l’affetto che gli animali sanno darci non ha distinzioni di razza. Nessuna gabbia, gli animali scodinzolano sul prato. Cani e padroni si sono fatti fotografare per un calendario che servirà a finanziare campagne contro l’abbandono. La sfilata è stata vinta da Maya, pastore tedesco adottata dal giovane Fabio.