Molto debilitati, non solo per la mancanza di cibo e di acqua, ma anche per l’effetto di alcune sostanze dopanti, somministrate per affrontare il viaggio. In tali condizioni sono stati trovati 399 cuccioli, sequestrati qualche giorno fa dal Corpo forestale a Palmanova, in provincia di Udine. Alcuni poveri quattro zampe, stipati in delle gabbiette, sarebbero addirittura morti per gli stenti. Beagle, Chihuahua, Bulldog, Chow-Chow, Labrador, Rottweiler, Cavalier King sono alcune delle razze rinvenute a bordo di due furgoni che transitavano lungo l’autostrada A4: tutti i cuccioli (235 a bordo di un furgone e gli altri 164 nel secondo) sembrerebbero avere un’età inferiore rispetto a quella consentita dalla legge, ovvero di tre mesi, e proverrebbero da Pecs, in Ungheria. Inoltre, non sembrerebbe essere stata trovata nemmeno una documentazione regolare anche per quanto riguarda l’aspetto sanitario, come le vaccinazioni. Ѐ tutto, comunque, ancora da verificare. Intanto, a essere denunciati per traffico illegale e maltrattamento di animali sono stati tre napoletani e uno slovacco. In particolare, secondo quanto riportato dall’agenzia di stampa GeaPress, l’importatore sarebbe una ditta molto nota in Campania con sede legale a Napoli, ma con un grosso centro di smistamento nel casertano. Una struttura assai pubblicizzata come sede di addestramento e bollini di una nota federazione di cinofili. Qui si venderebbero più di quaranta razze diverse di cani, oltre che numerosissime varietà di gatti. Si tratta, più precisamente, dello stesso importatore cui nei primi cinque mesi dell’anno sono stati già sequestrati altri 878 cuccioli. L’autostrada A4, infatti, sarebbe diventata l’asse principale per il trasporto illecito di animali, in special modo quattro zampe, provenienti dall’estero. I circa 400 cuccioli salvati in questi ultimi giorni sono stati immediatamente controllati e sottoposti alle cure dei veterinari, ma molti di loro presentano uno stato di salute poco confortevole, visto le precarie e indigenti condizioni in cui sono stati costretti a viaggiare. Tanto è vero che non si escludono altri decessi. Chi è sopravvissuto, invece, è stato trasportato in più centri regionali, tra cui il canile di Udine, e, per il Monfalconese, “La Cuccia”, dove i volontari si stanno prendendo cura di 53 bestiole, e il Centro di recupero della fauna selvatica di Terranova, a San Canzian d’Isonzo, dove sono stati ospitati oltre un centinaio di cagnolini. Per il momento i poveri pelosetti, come riportato dal portale ilpiccolo.it, restano in affidamento di tali strutture. Per essere adottati si aspetta, infatti, l’autorizzazione da parte della Procura.