Cuccioli prelevati, in tenerissima età, nell’Est Europa da un trafficante goriziano residente in Ungheria e poi venduti come originari di allevamenti italiani. Scoperto dal Comando di Cuneo del Nipaf (Nucleo investigativo di polizia ambientale e forestale), in seguito a una serie di accertamenti scattati nel 2016 dopo la segnalazione di alcuni proprietari, un vero e proprio traffico internazionale di cani: cinque persone sono adesso indagate dalla Procura della città piemontese, anche se una parte più ampia del procedimento – riporta Sky Tg24– è stata ricondotta alla competenza della Procura di Bologna. In quest’ultimo caso, sarebbero in tutto una ventina gli indagati.
Le indagini sarebbero scattate dopo che alcuni proprietari hanno riscontrato in alcuni di questi cuccioli problemi comportamentali o di salute, addirittura alcuni di loro sarebbero incontro a morte. Ed è così che si è scoperto che i cagnetti, in realtà, venivano strappati dalla madre ancora troppo piccoli per poi, tramite il goriziano residente in Ungheria, mandati a un uomo – adesso sottoposto a divieto di dimora a Cuneo per dodici mesi – che li metteva in commercio a prezzi concorrenziali omettendo la loro vera origine. Il traffico avrebbe interessato centinaia di quattro zampe, ma sessanta sarebbero quelli, arrivati dall’estero, ritrovati e presi in consegna dai Carabinieri. Disposto per loro il sequestro preventivo e l’assegnazione a privati tramite l’associazione Lida.