Sarebbe davvero un lista troppo lunga da stilare in questa sede, vogliamo però elencarne solo alcuni, quelli che detengono il tragico primato.
Sui canili lager si indaga, i canili lager si sequestrano, dei canili si parla , si scrive. Abbiamo individuato sulla cartina dell’Italia alcune tra le più rappresentative situazioni di criticità e illegalità conclamate. Sono solo alcuni casi. Sono solo pochi esempi. Porto Empedocle e il silenzio del suo sindaco ai chiarimenti del ministero sulla mattanza di cani seviziati. Rieti, diventata simbolo – al convegno del ministero della Salute e la magistratura – dell’immagine del maltrattamento animale. Ripabottoni e il suo canile sanitario promiscuo e tutto il resto della struttura all’aperto, senza riparo. Con i cani incidentati e paralizzati lasciati a morire senza cure, un canile in appalto ad una ditta di Napoli addetta al verde.
Rizziconi, 800 cani morti nel fango in pochi minuti per la piena del fiume dove sorge il canile, costruito dal titolare-tecnico del Comune.
Gornate Olona dei cuccioli importati dall’est, prigionieri prima e prigionieri dopo il sequestro, lasciati in balia del medesimo proprietario da una magistratura che ne impediva le uscite, le cure e le adozioni. Ne morivano 15, gli altri venivano lasciati nella rogna. Ci sono altri centinai di canili lager sparsi per l’Italia, confidiamo che le cose cambino in tempi brevi!