Un gruppo di ricercatori dell’Università della Pennsylvania stanno cercando di sviluppare uno strumento per diagnosticare il cancro alle ovaie – forma tumorale che miete sempre più vittime tra le donne – sfruttando il celebre e formidabile fiuto dei nostri amici a quattro zampe. Già in altri nostri articoli si era parlato della capacità di questi animali di scovare i tumori nelle persone che ne sono affetti, grazie proprio al loro formidabile olfatto. Per ultimo, ad esempio, si era fatto riferimento a un nuovo e rivoluzionario
studio italiano – patrocinato dallo Stato Maggiore della Difesa e condotto da Gianluigi Taverna dell’Istituto clinico Humanitas di Milano con la collaborazione del Tenente Colonnello Lorenzo Tidu del Centro militare veterinario dell’Esercito – il cui obiettivo era trasformare alcuni cani selezionati in sentinelle che aiutano i medici nella diagnosi dei tumori alla prostata. Adesso il canale televisivo americano Abc parla della possibilità di mettere a punto un dispositivo di diagnosi precoce del cancro alle ovaie, che unisce le capacità olfattive dei cani ad analisi chimiche e alle nuove tecnologie. In particolare – riferisce sempre Abc – nei prossimi due anni i ricercatori sperano di isolare un’essenza specifica, così da poter progettare strumenti di diagnosi precoci più economici e meno invasivi rispetto a quelli utilizzati finora. Questo sarà possibile perché le cellule tumorali – anche in stadi iniziali della malattia – rilasciano un marcatore rilevabile, proprio come gli asparagi influenzano l’odore delle urine: “E ora – precisano gli scienziati alla rete televisiva americana Abc, come si legge nel sito corrieredelgiorno.com – useremo il loro acuto senso dell’olfatto per individuare il primo ‘odore’ del cancro ovarico, un killer silenzioso che viene spesso diagnosticato troppo tardi”. Più precisamente, la ricerca è condotta dal dipartimento di Fisica e di Oncologia ginecologica dell’Università della Pennsylvania, in collaborazione con il Monell Chemical Senses Center, un istituto non profit che studia il gusto e l’olfatto, e il Pet Working Dog Center, una struttura per l’addestramento dei cani. “Entro due anni – dichiara Cynthia M. Otto, direttrice del Penn Vet Working Dog Center – avremmo dei cani addestrati a identificare un odore specifico del cancro ovarico, una prima tappa per gli scienziati per progettare un esame del sangue poco costoso e meno invasivo per prevenire la presenza del tumore in una fase precoce”. Come già accennato, finora i pelosi sono risultati utili anche per individuare tumori al seno, alla prostata e al colon.